100 anni dall’apertura della scuola di architettura, arte e design
È la “Scuola” che ha fatto scuola, segnando indiscutibilmente i suoi tempi e l’intero corso del Novecento, arrivando a influenzare profondamente tutti i campi: arte, architettura, teatro, progettazione industriale e persino la moda. Stiamo parlando della Bauhaus che – nata come semplice Accademia d’arti applicate – si è consolidata in quel leggendario manifesto d’avanguardia, imprescindibile punto di riferimento del contemporaneo.
Nonostante i suoi soli 14 anni di vita, lo Staatlitches Bauhaus ha lasciato il segno nella storia dell’arte e della cultura mondiale.
L’idea di base dell’architetto Walter Gropius che ha fondato la Scuola esattamente cento anni fa, nell’aprile del 1919, tra Weimar e Dessau (le sedi sono capolavori dell’Architettura e oggi patrimonio tutelato dell’Unesco), era quella di formare una nuova classe di artigiani-artisti, unendo la ricerca della forma estetica alla funzionalità pratica, sfruttando anche industria e tecnologia.
La Bauhaus partiva da una sensibilità controcorrente, un moderno approccio razionalista basato sulla ricerca di forme, linee e superfici nuove, che portò alla creazione di pezzi leggendari come le sedute Barcellona e BRNO di Mies Van der Rohe o la poltroncina in metallo e cinghie di pelle Wassily by Marcel Breuer.
Sotto la guida dell’ultimo direttore, il grande architetto Ludwig Mies van der Rohe, la scuola si spostò definitivamente a Berlino e nel 1933 chiuse, dopo diversi mesi di difficile convivenza con il partito nazista.
Paradossalmente proprio la chiusura della scuola da parte dei nazisti e la conseguente dispersione degli insegnanti all’estero permise la massima diffusione delle idee e delle esperienze maturate nel Bauhaus.
In occasione del 100° anniversario della Scuola sono tante le iniziative proposte in Germania e nel mondo. Le maggiori aziende rieditano grandi culti in edizione speciale, Lipsia e Dresda puntano alla scoperta di piccoli gioielli architettonici, come la casa di Rabe a Zwenkau, con le decorazioni di Oscar Schlemmer. Da Amburgo a Stoccarda si snoda invece un percorso di visite guidate alle case costruite sotto l’influenza Bauhaus. A Berlino è periodo di festival che comprendono musica, arti visive, danza e teatro. La prima mostra “Luce. Ombre. Orme.” tenutasi in primavera alla Berliner Akademie der Künste ha raccolto alcune delle opere più celebri del movimento, mentre alla Berlinische Galerie l’imperdibile exhibition “Original Bauhaus”. Ad aprile, poi, è stato inaugurato a Weimar, il nuovo grande museo interamente dedicato alla Bauhaus. Ma non è il solo, anche Dessau, a Berlino e poi a Tel Aviv e San Paolo. 2019: il vero anno del revival Bauhaus!